Descrizione
La diffusione del Tombolo si ebbe grazie all’iniziativa della nobildonna catanese, la baronessa Angelina Auteri, moglie del principe Ignazio Paternò Castello, ultimo discendente della famiglia Paternò Castello, dal quale feudo d'Imbaccari Sottano, Baldo e Terra di Mirabella originò l'attuale centro abitato di Mirabella Imbaccari.
La gentildonna catanese, istituì nella l'"Opera del Tombolo", un'associazione che insegnava l'arte dei merletti a tombolo, pregio e vanto di tutte le donne del paese.
Si tratta di un tessuto finissimo, ottenuto da un intreccio di un filo di lino e di cotone mediante fuselli di legno, abilmente manovrati da dita esperte su una specie di cuscino, il tombolo appunto.
l'Opera del Tombolo sorgeva come istituzione sociale per dare occupazione alla gioventù femminile del paese, dove i principi di Biscari trascorrevano gran parte del tempo libero.
Nel 1910 l'Opera venne ufficialmente istituzionalizzata con la venuta da Roma di quattro Suore dell'Ordine di Santa Dorotea espressamente chiamate dai principi Biscari a stabilirsi nel palazzo, assicurandone così la continuità.
La baronessa Angelina Auteri, nel suo ambizioso e coraggioso progetto imprenditoriale, offrì alle donne del paese la possibilità di rendersi indipendenti e di preparare da sé il corredo alle figlie.
Il tombolo negli anni divenne una realtà economica molto forte, tanto da far meritare al paese la denominazione di "Città del Tombolo".
Dal 1961 al 1974 si è svolta la Mostra del Tombolo in concomitanza della festa patronale e nel 1986 è stata inaugurata come Mostra permanente, ubicata nei locali dell'ex scuola media.
Il 18 marzo 2012 è stato inaugurato il Museo del Tombolo, dove si trovano esposti pregiati merletti di ogni forma e misura, lungo tutto il periodo storico di produzione.